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Scala al Paradiso

Se io dico i nomi di Michael Powell e Emeric Pressburger, probabilmente ancora non li conoscete, ma nel corso degli anni hanno diretto a quattro mani film che mi hanno colpito molto.
Io ne ho visti due: Scarpette Rosse e Scala al Paradiso.
Questa sera ci concentriamo sul secondo.
Un film visionario visto i tempi, che colpisce e conquista.
Vi sembra poco? No affatto, e vi spiego il perché: questa storia del pilota che riesce ad avere ancora un po' di tempo per rimettere la sua vita a posto e cercare di continuare a vivere invece di morire e andare in paradiso è una di quelle storie visivamente molto potenti e affascinanti.
Impossibile non restare colpiti.
Però a differenza de il settimo sigillo, che sfida la morte a una partita a scacchi, qui abbiamo un pilota che chiede ancora un po' di tempo dando agli angeli la possibilità di lasciarlo in vita perché si è innamorato di una donna, è una storia che ti scalda il cuore.
Un film onirico, surreale, dove il paradiso viene descritto in bianco e nero, e dove quel processo per decidere se concedere o no la vita al pilota ti coinvolge come il film dall'inizio alla fine.
Un opera immensa, che potremmo benissimo definire capolavoro.
Film che mixa abilmente il romantico e il fantastico, con una abilità che sorprende ad ogni scena.
E solo due geni potevano realizzarlo.
Pensare che il film ha nel groppone la bellezza di 74 anni, non sorprende affatto la sua capacità di coinvolgere lo spettatore nonostante la veneranda età.
La magia di questo film è e rimarrà immortale, a me ha conquistato parecchio.
Se lo vedrete, sono sicura che conquisterà anche voi.

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